60's WANDRE Blue Jeans / Teenager / Tri-Lam Black 2 Pickups, fretboard inlay designs, with hard case + Wandre Davoli amp THE Blue Jeans codeVA114
16-inch thinline hollowbody with aluminium neck.26 inch (65 cm).Nut: 1,6 inch (40 mm); 12th fret: 2 inch (50 mm).Rosewood, 20 frets, 0-fret. Aluminium headstock.Wandré logo on headstock front.
Wandrè, nome d'arte di Antonio Vandrè Pioli
(Cavriago, 6 giugno 1926 – 2004)
Produttore di strumenti imbracciati da alcuni tra i più famosi musicisti al
mondo, come Frank Zappa, Ace Frehley, oppure dagli italiani Adriano Celentano,
Nomadi, Francesco Guccini, Wandrè ha acquisito notorietà grazie al suo modo di
lavorare estremamente artistico, cosa che lo ha portato a ideare chitarre dai
colori sgargianti o dalle forme bizzarre. Lo stesso Bob Dylan parlò di una
Wandrè nel 1965 come una chitarra "mai vista negli Stati Uniti"
https://www.youtube.com/watch?v=SzQ7TfmgntI
http://www.fetishguitars.com/wandre/wandre-piper-1959-1962/wandre-ti-lam-1959-1967/
http://www.fetishguitars.com/wandre/wandre-bb-19571963/
https://www.youtube.com/watch?v=xyRFpHMDSjM
https://www.youtube.com/watch?v=04jz8N3_1v8
https://www.youtube.com/watch?v=b-KVIOa9-n8
https://www.youtube.com/watch?v=a38J_NoHsrI
http://www.youtube.com/watch?v=QOeDON6PAa8
Instruments produced in Italy during the mid 1950s through to the late 196Os. Distributed in the U.S. by Don Noble and Company, and in the U.K. by Jennings Musical Industries, Ltd (JMI).Wandre guitars help define where art design and guitar production cross. Designed by ltalian motorcycle and guitar appreciator, Wandre' Pelotti (1916‑1981) was an artist and sculptor from Milan. Wandre' instruments are oddly shaped thinline hollow body electric or solid body electric guitars with either Framez or Davoli pickups.Wandre'guitars were personally produced by Pelotti from 1956/1957 to 1960. Between 1960 and 1963, the designs were produced by Framez in Milan, Italy; then by Davoli from 1963 to 1965. Pelotti supervised construction from 1966 to 1969 in his own factory.Wandre's instruments may bear a number of different brandnarnes, but the Wandre'Iogo will appear somewhere. Other brandnames include Davolí, Framez, JML Noble, Avalon, Avanti I, Krundaal, and possibly others.These solid body (and some hollow body) quitars featured aluminum necks (called “Duraluminum") with wood fingerboords, and plastic coverings on the body. Finishes include multi‑color or sparkle, as well as linoleum and fibergloss body parts. The B.B. model was named in honor of actress Brigitte Bardot. The futuristic body designs of the Rock Oval, Spazial, and Swedenbass may have some visual appeal, but the level of playing quality isn't as high as the coolness factor may indicate.
http://www.playlikeapro.com/buddymiller.htm
and...
and more:
http://www.fetishguitars.com/wandre/
San Vito di Cadore 1962 - I Gatti - Da sinistra Guccini, in basso seduto Alfio e penultimo Victor
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Quella che segue è una parte della trascrizione della registrazione video realizzata il 20 febbraio 2004 al Teatro Valle di Roma, in occasione dell'incontro col Sommo e con Francesco Guccini per la presentazione del libro di Francesco Guccini "Cittanòva Blues".
Visibile nel sito e link originale: http://www.vigata.org/bibliografia/guccini.shtml
FG
Ecco, devo chiedere una pagina 46. C'è la nota 11... "bucaioli c'è le paste!"
che è toscano questo, e dice la frase sarebbe "Bucaioli c'è le paste!" Perché
parlando di una chitarra... vabbè, se volete vi leggo la cosa della chitarra poi
vi parlo di "bucaioli c'è le paste".
"... Era, quella chitarra, una cosa vomitevole assai, ideata da intelligenze
sconvolte di locali mentecatti, italiani dico, di un colore rosso mattone scuro
cosparso di dorate paillettes ("Bucaioli c'è le paiet!") che colpite da un
subdolo raggio di riflettore da balera, squittivano lor doratura tutt'attorno,
il che aveva affascinato non poco te, l'incolto, ed anche te stesso in parte
mentecatto, suonatore, in quegli scarsamente onorevoli anfratti dati alle
musiche. Erasi, il manico, cosa di metallo, alluminio od altro extraleggero,
fissato alla cassa con grande dado ovviamente avvitabile e svitabile, non a mano
nuda, naturalmente, chè ti sarebbe occorsa la forza muscolare di un Ercole, ma
con opportuna cagnetta la quale, alla chiara bisogna, mai in assoluto recavi
teco. Ben fisso, quindi, ma non nella legittima posizione perpendicolare alla
cassa, che per misteriose sue ragioni il tutto né voleva né sapeva assumere,
ponendosi con un curioso angolo acuto (ottuso, evidentemente, dall'altra parte);
se questo andava a scapito dell'accordatura, e credo che detta chitarra fosse
IMPOSSIBILE accordarla, poteva procurare, tenuta saldamente per la cassa
squassando bellamente il manico su e giù con la mano stanca, un curioso effetto
maniglia di distorsione ancora da inventare ma che molti, rozzi pari a te,
invidiavano anche, gridando alla sovraumana abilità. Per dire.
E' che forse gli anni '60 erano
arrivati e non ce ne eravamo neanche accorti. In pieno pari in quegli anni, ma
vallo a sapere. Il manico poi era stracolmo di scritte, Framez e/o Framus,
bellamente incastrate in varie guisa qua e là per i tasti, se ben ricordavi,
come intarsi di preziosi e rilucenti Madre Perle orientali, come grondante di
lapis azul e corniole e berilli e crisopazi e balasci, e la cassa, dotata ahimè
d'una sola piastrina d'amplificazione di vigorosa plastica giallina, sembrava un
incrocio fra quella d'una usata chitarra ma acromegalica (era, l'ipofisi malata,
il bubbone della giuntura) e un qualcosa di futuribile però non ancora ben
immaginato, un sogno infrantosi all'alba, essendo che la gigantesca cassa piatta
leggermente bombé di suo non dava suono veruno ma solo, era il tutto, immaginato
per l'estetica, il bello per il bello dico, fa' te.
L'amplificatore erasi un parallelepipedo verdolino, sempre colmo di coriandoli
degli allegri trenini a samba dei carnevali e dei cerchi dei bicchieri delle
bibite, che una a testa, venivano servite a gratis durante i servizi, ma questo
non c'entra. E pensare che avevi sdegnosamente rifiutato, per una misera somma,
una Gibson Les Paul nera che ora varrebbe fortune capitali. Rabbia, a pensarci
ma eravamo fatti così."
Ora.la frase "bucaioli c'è le paste!" (toscano) che, devo dire, non si capisce
l'unione tra gli omosessuali, bucaioli, e i dolcetti... poi ho beccato un
bravissimo scrittore toscano, un certo Marchetti che scrive con lo pseudonimo di
Borsacchini... sono difficili da trovare i suoi libri perché sono soltanto in
area Toscana, zona livornese, lucchese eccetera... ma se vi capita, lui ha
scritto il dizionario dei modi toscani... "il dizionario universale di
Borsacchini"... lo giuro! Non riesco a rileggere una sua pagina senza piangere
dal ridere, insomma, quindi ho trovato il suo indirizzo e gli ho scritto. E mi
ha spiegato che "bucaioli c'è le paste!" non sono le paste, i dolci, che si
mangiano. In Toscana è la pasta. Quando si arriva con la terrina della pasta:
"C'è le paste!" e ci aggiungono: "bucaioli..." ed io avevo frainteso perché per
me le paste erano i dolcetti. Invece la pasta al plurale per indicare la dovizia
della pasta servita in tavola, quindi, mi scuso per l'informazione non esatta...
Un'altra informazione non esatta che ho dato anni fa nel primo libro... eeeee...
l'espressione pavanese: "fammi ben la semplice"... è un invito alla
masturbazione, io citavo una canzoncina giovanile e goliardica... "bella vieni
bella, vieni con me in bottega" (e l'errore mio era: io ti farò una semplice
dichiarazion d'amore) ecco perché la metafora non la senti, quindi, non si
capisce perché non sono io che la devo fare a lei, ma è lei che dovrebbe farla a
me [risate e applausi] Ahahahahah... errore tragico. [applausi]
Antony Wandre Pioli, who describes himself as an "Artist of Life," was born in Cavriago in the central northern Italian province of Reggio Emilia in 1926, the son of violin maker Roberto Pioli. During World War II, he served in the underground resistance. Following the war he made a living by supervising masonry projects.In the mid '50s Pioli became interested in new technologies to build guitars.He originally hooked with Italian guitar manufacturer Framez which was run by the Fratelli Meazzi (the Meazzi Brothers - which begs the question, are they related to Click & Clack [Tom & Ray]?) with pickups made by Abel Naldi. Wandre produced 57 to 61 per Meazzi’s records.Starting in 1959 he moved his production to Cavriago and hooked up with electronics expert Athos Davoli. Davoli’s company at the time was part of a conglomerate known as Radio Elettromeccanica Krundaal, located in Parma, Italy. The two worked on developing the electronics that eventually appeared in Wandré guitars. By '62 or '63 Wandré Pioli's guitar ideas had pretty much come together, and the primary shapes for which he's best known had been introduced.Pioli's guitars were musical sculptures. The pickups made by the Athos Davoli company were large, trapezoid-shaped pickups with stamped metal covers that said “Davoli/Made In Italy.” The Davoli pickup cover imprint was often the only identification found on Wandré guitars, contributing to the misinformation that they are “Davoli” guitars.As a sculptor, Pioli fabricated his guitars using a bakelite top with a wood back and sides. As his production was very limited, Wandre guitars are very rare and according to "the illustrated encyclopedia of electric guitars" the are "the most eccentric European guitars of any period in guitar history".Wandré was attracted early on to aluminum and it’s structural material. He was a motorcycle enthusiast and restored motorcycles. He was often seen riding the Italian countryside. His interest in motorcycles was reflected in the design and workmanship of his guitar vibrato system. The same could be said of motorcylce enthusiast Paul Bigsby, who in the United States invented his famous version of the guitar vibrato made by using a motorcycle spring. However on some of Wandre’s vibrato was either a triangular or diamond-shaped affair was attached to the aluminum core and faced outward with a cast metal “W”… it looked very much like a motorcycle medallion of the day.A common occurrence in many guitars of this era was neck warpage. Wandre solved that with an aluminum neck that featured and adjustment that allows for placing the neck at a suitable angle for your playing style - maybe 6 degrees each way parallel of the top. It also has a neck-through-tailpiece design and the headstock is also wood framed with aluminunum.The intonation and string height adjustments are made with an overhead suspension type looking like an upside-down tune-o-matic which you can rest your palm on it smoothly. As were many guitars of the day, the neck is very narrow but kind of like half a baseball bat. The necks were straight as an arrow, .006 of an inch off over its length. Many of his guitars featured a neat pushbutton pickup selector switch system that looks like the old Chrysler automatic transmission pushbuttons of the 60's. He sold his guitars under the names - Jennings UK, noble USA, Dallas UK, wander ITALY, Krandall, Avalon, Orpheum - Krandall may have been the parent company of the davoli pickup company.Wandre guitars were exported throughout Europe and the Americas. Concentrations of specimens can be seen in the Netherlands and Argentina. In England and was released by Dallas in the U.S. with Don E. First with Maurice Noble Lipsky and his trademark Orpheum, later. In France, the main distributor was Doris.The collaboration with Davoli lasted until 1970 when Pioli sold his guitar factory to start a leather clothing business. Wandre guitars production shows around 70,000 instruments being produced and sold around the world. Pioli passed away in 2004.
The most notable player of Wandres is Buddy Miller. Buddy tells a story about buying his first Wandre from a pawnshop for $50. There are some Wandres selling now for $40,000.