NATIONAL/DOBRO
MOSTRI METALLICI O L'ANELLO MANCANTE NEI STRUMENTI A CORDA?

di Alberto Guizzetti   www.hendixguitars.com

Sulla copertina di uno dei piu' venduti album degli ultimi anni, ''Brothers in arms'' dei
Dire Straits, c'e' un esempio di quella che forse e' la piu' strana ed affascinante
chitarra mai costruita. Lanciata contro il cielo, sembra una chitarra acustica, eppure
appare completamente coperta di metallo, lucidissima e con una scena hawaiiana,
completa di palme, disegnata sopra!

Ma, nonostante il look futuristico, la chitarra su quella copertina e' la chitarra National
di Mark Knopfler, uno strumento che non risale ne' ai '70, ne' ai '60, ma ai tardi anni
'30 - e non e' neanche uno dei primi esemplari, che cominciarono ad essere prodotti
un decennio prima.

Il nome esatto di questi straordinari strumenti e' ''chitarre a risonanza'' e hanno
scritto un affascinante capitolo nella storia della chitarra, poiche' la teoria che ha
dato loro vita e' fondamentalmente diversa da quella di qualsiasi chitarra mai
costruita.

Anche se inventate a Los Angeles da un immigrato Cecoslovacco di nome John
Dopyera - che nel 1925 fondo' una compagnia chiamata National String Instruments
Corporation - le chitarre furono presto costruite sotto un numero incredibile di
marche. Ma, qualunque fosse il nome sulla paletta, il principio di base restava lo
stesso - le vibrazioni delle corde erano trasferite, attraverso il ponte, in uno o tre coni
di alluminio sistemati nel body dello strumento.

Lo scopo era, naturalmente, di rendere una chitarra piu' udibile rispetto a quelle fino
ad allora inventate perche', essendo le band degli anni '20/'30 sempre piu' grandi, il
basso volume della chitarra acustica veniva affogato al punto da essere
praticamente azzerato. I chitarristi combatterono in diversi modi, usando chitarre da
orchestra con un grande body, o passando al banjo quando le cose si fecero dure,
ma il duro suono metallico delle chitarre a risonanza riusci' dove le chitarre in legno
avevano fallito. E, dal punto di vista estetico, erano creazioni stupefacenti, alcune
con body in legno colorato brillantemente, altre con body interamente in metallo con
rifiniture che andavano dal semplice alluminio galvanizzato a esotiche placcature in
argento o oro, coperte con intricati disegni floreali o art deco.

Anche se al giorno d'oggi queste chitarre sono associate con i musicisti blues dei
vecchi tempi, nella realta' le National e le Dobro (abbreviazione di Dopyera Brothers,
fratelli Dopyera) venivano ampiamente usate sia come chitarre ritmiche nelle jazz
band prima dell'elettrificazione, che come ''steel guitar'' nella musica country, dove il
musicista teneva lo strumento orizzontalmente in stile hawaiiano ed usava uno
''steel'', una barra metallica, per suonare accompagnamenti a nota singola o doppia.
Ma e' pur vero che le chitarre a risonanza trovarono il loro vero spazio tra i musicisti
blues neri del delta del Mississippi, che spesso accordavano le loro chitarre su un
accordo e mettevano il collo di una bottiglia sulle proprie dita per produrre la musica
piu' solitaria ed evocativa mai creata.

Il chitarrista americano Bob Brozman si e' costruito una vita attorno alla musica delle
chitarre National. L'eccentrico, occhialuto e barbuto Brozman si veste con abiti e
cravattini stile anni '30 e suona una varieta' di National ad uno e a tre coni, oltre a
mandolini ed ukulele, sempre marca National. Compro' la sua prima National
quando aveva solo diciotto anni. ''Ero a casa dall'universita' quando ho trovato una
Triplate in un negozio di strumenti a New York.'' Ricorda Brozman, che non aveva
abbastanza soldi per comprarla e non riusci' a convincere il negoziante a tenergliela
da parte. ''Cosi' ho chiamato un mio amico e l'ho fatto forzare il mio appartamento a
St.Louis per portarmi le mie due chitarre, da scambiare con la National''. Mentre
aspettava che arrivassero queste due chitarre, Bob prese il treno tutti i giorni per due
settimane da Long Island a New York solo per assicurarsi che nessuno comprasse
la National. ''Stavo seduto in un angolo del negozio con la chitarra, senza lasciarla
toccare a nessuno.''

Brozman trova preoccupante trasportare per il mondo questi strumenti preziosissimi,
dal momento che qualche incidente puo' sempre succedere. ''La mia Triplate si e'
rotta il manico due volte'' ammette Bob, ''una volta in un viaggio aereo ed un'altra
mentre stavo andando a registrare il mio primo album per la Kicking Mule records.
Ero in una Volkswagen, quando feci un frontale con una macchina della polizia. Mi
sono fatto male alla schiena, il che mi ha messo fuori gioco per un anno - e si e'
anche rotta la paletta della mia National.''

A parte queste tragedie, Brozman racconta due storie che parlano della solidita'
inerente di queste chitarre: ''Una volta ho visto una National che aveva un foro di
proiettile sul davanti e solo una bozza sul fondo. La pallottola non e' riuscita a
passare del tutto e la chitarra ha salvato la vita del suo padrone!'' Un altro incidente
ha avuto luogo mentre Brozman suonava nella notoriamente dura citta' di Florence,
Arizona. ''Ero in piedi e suonavo la mia chitarra quando questo tipo davvero ubriaco
e' arrivato e ha afferrato tutte e sei le corde e ha cominciato a tirare. Sapevo che
avrebbe distrutto la chitarra se avesse continuato e percio', in un insolito attacco di
coraggio, gli ho dato il manico della chitarra nello stomaco. Mentre si piegava in
avanti ho tolto la cinghia e l'ho colpito alla tempia con la chitarra, il che l'ha steso.''
Apparentemente la chitarra rimase intatta, anche se Bob decise che la discrezione e'
la miglior parte del coraggio. ''Tagliai la corda da quella citta' prima che si potesse
svegliare!''

Dal momento che il suono delle chitarre a risonanza e' prodotto meccanicamente,
possono essere praticamente considerate l'anello di congiunzione tra le acustiche
con corde in metallo e gli strumenti odierni amplificati elettricamente. Ma questo
significa anche che la loro gloria duro' solo fino a quando non furono disponibili a
tutti le chitarre elettriche, quando la National si concentro' sempre piu' sulle chitarre
''lap-steel'' solid body e, nei '50 e '60, su elettriche dalle forme bizzarre che facevano
largo uso di plastiche per la loro costruzione.

Comunque, il revival folk blues degli anni sessanta condusse ad una rivalutazione di
queste strane chitarre e musicisti come Stephen Stills di Crosby, Stills & Nash furono
pronti a sfruttare il loro suono e la loro immagine. Gli anni '90 vedono la National e la
Dobro di nuovo in auge, intente a costruire riproduzioni dei loro classici strumenti.

Oggi le chitarre a risonanza spuntano spesso come decorazioni per i video pop e,
meno spesso, per le incisioni vere e proprie. Ma ''Lola'' dei Kinks e' un buon esempio
di chitarra a risonanza in un disco, come ''Romeo and Juliet'' dei Dire Straits, e c'e'
ora un suonatore di National emergente, il cantante americano Chris Whitley.

Ma Mark Knopfler e' forse il piu' prominente tra gli ambasciatori di queste chitarre:
prima dei Dire Straits suonava in una band chiamata Duolian String Pickers e il suo
progetto collaterale, i Nottin Hillbillies, basava tutta la sua immagine pubblica su di esse.
Steve Phillips di quella band e' un grosso conoscitore di National: ''La prima volta che ne
vidi una era in una foto di Bukka White (un grande del bottleneck e parente di B.B. King).
Pensai 'Cos'è quell'affare?' Sono grandi perche' hanno questo aspetto alieno, con quel modo
in cui la luce si riflette. Ho preso la mia prima per 25 sterline e ne ho avuto qualcun'altra
da allora. Sono sicuro che tutte le National costruite sono ancora suonate da
qualche parte, perche' sono praticamente indistruttibili! La National piu' strana deve
essere stata quella che si dice appartenesse a Tampa Red, che era probabilmente
una Tri-plate placcata oro con tre risuonatori. Deve aver avuto un aspetto
incredibile!''

Tutto quello che Knopfler ha da dire sulla sua National e' che e' cosi' vecchia che
non le fa certo bene essere portata per il mondo. D'altro canto, solo con i profitti di
''Brothers in Arms'' puo' probabilmente permettersi di comprarsi una National diversa
per ogni giorno dell'anno.


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