NON TUTTE LE CIAMBELLE ESCONO CON IL BUCO ...MA SONO BUONE LOSTESSO:
JAZZMASTER E JAGUAR di Alberto Guizzetti   www.hendixguitars.com


Concepite e vendute come le Fender più' costose e lussuose dei loro tempi, la
Jazzmaster e la Jaguar non sono poi riuscite ad assicurarsi la nicchia nella storia
delle chitarre che Leo Fender ed il suo socio Freddie Tavares avevano previsto.

Ironicamente, entrambi i modelli partirono alla grande (la Jazz nel '58 e la Jag nel
'62). Il disegno sottile, curvo e asimmetrico che le due sorelle condividevano
attirarono certamente i musicisti, ed il loro sistema di tremolo comune (posto
all'indietro rispetto al ponte e con un ''Trem-Lok per aiutare la stabilita'
dell'accordatura) trovo' un'ottima accoglienza tra i chitarristi surf. Nokie Edwards e
Bob Bogle dei Ventures fecero un gran lavoro brandendo le loro Jazzmaster, e Al
Jardine dei Beach Boys ''santifico''' le tonalità' acute e metalliche della Jaguar, dal
manico più' corto, in classici come ''Fun Fun Fun'' e ''I Get Around''. Era un suono
brillante e divertente e, per tutta l'era Surf, la Jazzmaster e la Jaguar vendettero
decisamente più' dei ''cavalli da tiro'' Strato e Tele, giustificando cosi' la loro
designazione di chitarre top della gamma Fender.

E allora, cos'e' andato male? Fondamentalmente, quando la chitarra Rock esplose
partendo dal Blues, il design della Jazz e della Jag comincio' a sembrare sempre
più' inadatto. L'angolo basso delle corde sul ponte dava a queste nobili Fender un
feel dispersivo, gommoso, chiaramente inadatto all'attacco e al sustain violenti del
nuovo stile. In confronto la semplice solidità' di Strato e Tele, senza l'ingombro degli
ingegnosi ma difficili controlli di tono della Jazzmaster e, ancora peggio, della
Jaguar, apparvero improvvisamente molto più' desiderabili. E' significativo che tra i
maggiori musicisti blues solo Magic Slim sia noto come suonatore di Jazzmaster.

E non e' una coincidenza che la Jazzmaster abbia dovuto aspettare l'avvento della
New Wave per la sua riabilitazione. In cerca di suoni non toccati da quelli che
vedevano come cliché' del rock anni '70 ed annoiati dalla tradizione blues, i chitarristi
ribelli dei tardi anni '70 riconobbero un alleato naturale nella Fender Jazzmaster. Il
newyorchese Tom Verlaine adotto' un modello sunburst per il primo album dei
Television ''Marquee Moon'', intessendo con lo strumento suoni puri e glaciali. Ma,
secondo Verlaine, la scelta della Jazz fu dovuta solo a motivi economici: ''Negli anni
'70, quando le chitarre costavano ancora poco, nessuno voleva le Jazzmaster
perche' non avevano volume e non restavano accordate. Nel '73/'74 potevi comprare
facilmente una Jazzmaster per 150 dollari. Ecco perche' ho cominciato a suonarne
una. E poi mi ci sono abituato, e poi la leva del vibrato e' molto buona. Uso corde
molto pesanti - tipo da 0.14'' a 0.58'' - e anche questo fa parte del sound. Dal vivo
uso ancora una Jazzmaster, sempre.''

Altri hanno seguito l'influente esempio di Verlaine. Robert Smith dei Cure costruisce
le sue canzoni introspettive sul suono desolato e solitario di una Jazzmaster Olympic
White e ne ha ancora una versione, artisticamente ridecorata da una sua
ex-ragazza. Will Sergeant, un seguace di Verlaine, ha usato sia Jazzmaster che
Jaguar per i suoni taglienti tipo anni '60 degli Echo & The Bunnymen. E, come prova
che si può' usare una Jazzmaster con rabbia, c'e' il crudo ringhio dei primi lavori
chitarristici di Elvis Costello con gli Attractions.

Anche se i pick-up dal sound più' snello e la scala più' corta (24 '' e 3/4) della Jaguar
l'hanno un po' più' ghettizzata, i suoni più' pieni e versatili rispetto alla Jazzmaster
l'hanno incoronata la chitarra più' ''giusta'' del post-punk. Più' di recente e' diventata
un caposaldo della scena indipendente, utilizzata da Kevin Shields per i ronzii eterei
dei My Bloody Valentine, per la ritmica grunge e gli assoli volanti di J. Mascis dei
Dinosaur Jr e da Black Francis dei Pixie perche'... Beh, perche' a Francis piacciono i
Ventures.

Graham Coxon dei Blur e' un altro fan della Jaguar: ''Ne ho una del 1960 che mi
piace davvero, anche se non era cara. Da' un suono secco davvero grande e, se la
suoni senza distorcere, ottieni questo suono da cowboy tosto, come quella colonna
sonora spaghetti western, ''Il Buono, il Brutto e il Cattivo''. Quando pompi il volume
tende a scordarsi parecchio, pero', il che e' abbastanza una rottura. L'ho comprata
perche' J. Mascis e Kevin Shields dei My Bloody Valentine ce l'avevano''.

E, come se la storia della Jazzmaster non fosse gai' abbastanza ironica, nessuno -
ma proprio nessuno - ha mai suonato jazz su una Jazz...