I BASSI FENDER
di Alberto Guizzetti www.hendixguitars.com Anche se Leo Fender ha rivoluzionato la chitarra elettrica moderna, non ha inventato lo strumento. Quello che va completamente a suo credito e' l'applicazione ispirata dei suoi principi alla costruzione di uno strumento completamente nuovo, il basso elettrico, come venne chiamato all'inizio. Fino all'avvento della chitarra basso, i bassisti in tutti gli stili musicali dovevano affidarsi al basso acustico, uno strumento che aveva molti problemi inerenti. Era ingombrante, fragile e non viaggiava bene; l'accuratezza delle note era problematica, quando lo strumento poteva essere udito dietro le chitarre appena amplificate. Il basso elettrico Fender risolse questi problemi: era portatile, robusto e progettato per essere amplificato ed udito. Inoltre, riuscivano a suonarlo anche chitarristi trasformati in bassisti! Il vantaggio principale, comunque, era che aveva i tasti, permettendo ai musicisti di suonare con ''precisione''. Cosi', il 1951 fu testimone del lancio del basso elettrico Fender Precision. Il Precision originario somigliava molto alla Telecaster, con un body a ''tavola'' in frassino e l'ormai familiare manico avvitato in acero con in cima una paletta tipo Telecaster. Come la Telecaster, tutto era semplice nel nuovo basso. Lo stile del Precision miglioro' a meta' degli anni '50, quando la sua forma comincio' a somigliare a quella curva della Stratocaster. Entro il 1957 il Precision somigliava molto a come e' oggi. Lo stile originale dello strumento fu reintrodotto nel 1968, sotto forma del basso Telecaster, ma questo aveva ben poco per superare l'ormai stabilizzato Precision e la produzione del modello Telecaster e' cessata nel 1980. Il lancio, nel 1960, dell'ancor più' raffinato Jazz bass vide Fender vincere la restante resistenza di mercato al Precision. In generale, il Jazz (indirizzato al musicista ''Jazz'' più' sofisticato) aveva un look più' Stratocaster ed aveva un manico più' sottile e maneggevole, oltre a due pick-up. Queste specifiche avanzate significavano non solo che il basso era più' facile da suonare, ma anche che premiava il musicista con una gamma più' ampia di tonalita' rispetto al più' semplice Precision. Molti abili ed ispirati musicisti sono stati associati ai bassi Fender. Comunque, con l'ovvia eccezione di Paul McCartney (che non usa Fender), Jet Harris degli Shadows wd uno o due altri, i bassisti non divennero musicisti regolari fino ai '70 inoltrati. Prima di allora erano soprattutto musicisti di ''supporto''. Nel decennio precedente questa attitudine era particolarmente applicabile a due dei più' influenti bassisti. Questi musicisti erano membri di band di supporto di case discografiche: James Jamerson della Motown e Donald ''Duck'' Dunn della Stax-Volt. Mentre molta gente si emozionava alle varie ed eccitanti canzoni delle Supremes, di Stevie Wonder, Marvin Gaye ed altri artisti Motown, molto pochi si rendevano conto che le loro linee di basso funky, melodiche ed inventive erano principalmente il prodotto di un uomo, James Jamerson, e del suo onnipresente Precision bass. Similmente, le linee di basso R&B delle grandi incisioni Stax erano tutte suonate da Duck Dunn degli MG e dal suo Precision placcato oro del 1957. Dunn e' rimasto un fenderiano per tutta la sua carriera. ''Sono stato fedele alla Fender'' insiste Dunn, ''ma loro non altrettanto verso di me. Immagino di non essere mai stato capace semplicemente di chiamare la gente e chiedere loro qualcosa. La Peavey ha un buon basso, chiamato Palaedium: ha un grande manico ed e' veramente eccezionale per le canzoni lente, ma di solito suono troppo duro, perciò' il Fender e' il solo basso che posso davvero attaccare. Ho provato un Hofner una volta, e ho tirato via il ponte!'' Il basso principale di Duck Dunn e' attualmente un ibrido Fender: un manico Jazz su un body Precision. ''Ho messo da parte il vecchio Precision'' Ammette. ''Qualcuno mi ha detto che il Jazz bass di Jaco Pastorius e' stato venduto a circa trentacinquemila dollari in Giappone, perciò' ho detto a mia moglie, quando morirò', di portare il mio basso in Giappone. So di non poter essere paragonato a Jaco, ma se ci sono dei collezionisti, non seppellitelo con me - vendetelo!''' Negli anni '70 il Precision diede prova di essere un attrezzo valido tra le mani di musicisti come Roger Glover dei Deep Purple, che ricorda di aver comprato il suo primo con grande affetto: ''Sono tornato a casa con il basso, l'ho messo nell'angolo per circa due ore amandone ogni curva. Quando mi sono stancato, l'ho girato e ho guardato il retro per altre due ore!'' Comunque, le preoccupazioni di Glover non erano solo estetiche: ''Sentivo veramente di avercela fatta quando ebbi il mio primo Precision. Non avevo più' niente da preoccuparmi del sound: quello era a posto. Tutto quello di cui dovevo preoccuparmi era di suonare il basso!'' Tra la meta' e la fine degli anni '70 i bassisti erano ormai uomini di punta stabili: Phil Lynott guidava il rock melodico dei Thin Lizzy con grande effetto usando un Precision nero con il suo particolare battipenna a ''specchio'', mentre Sting faceva buon uso di un Jazz sbatacchiato nel supportare il personale Reggae-Rock bianco dei Police. Duck Dunn nomina Jaco Pastorius, e pochi potrebbero negarne l'importanza e l'influenza sul basso moderno. Noto soprattutto per la sua musica, influenzata dal jazz, con i Weather report, Pastorius era un musicista davvero inventivo che faceva un uso incredibile di accordi e strutture contromelodiche fluttuanti. Il suo Jazz bass usatissimo venne convertito in un fretless fatto in casa martellando via i tasti ed usando, poi, dello stucco da legno per riempire i solchi! La popolarità' di questi strumenti non e' mai diminuita. Continuano ad essere visti come cavalli da tiro robusti ed affidabili, adattabili ad ogni ambiente musicale, sicuramente un tributo adeguato alla lungimiranza di Leo Fender. Bob Daisley, che ha suonato con molti dei principali musicisti rock, compresi Ozzy Osbourne e Gary Moore, e' un grande fan del Fender Precision con una buona collezione vintage sia di Precision che di Jazz bass. Bob usa ancora il primo Precision che ha comprato vent'anni fa, ma aggiunge: ''Non sono un fanatico del vintage - li compro sempre per suonarli, perche' gli strumenti vintage sono cosi' invitanti ed e' come se i migliori avessero gai' delle canzoni dentro'' John McVie dei Fleetwood Mac ha sempre usato Fender Precision: ''Sono stato nel giro degli strumenti dalla A alla Z, dalla Alembic alla Zon, e sono sempre tornato al P-bass. Sfortunatamente mi hanno rubato il mio Precision originale - era del '62, penso - ma adesso il mio attuale Fender e' confortevole, perche' e' il basso con cui ho cominciato e perche' sono abituato a quella misura di manico, che e' come un tronco d'albero. Un P-bass e' molto semplice e suona dannatamente bene. Una volta che ne hai usato uno, lo usi come paragone per tutto il resto'' Con l'avanzare degli stili di basso durante gli anni '80 venne un parallelo salto in avanti nella progettazione degli strumenti, con la creazione di strumenti a 5 e a 6 corde per stare al passo con la sempre miglior tecnica dei nuovi bassisti. Ma la Fender lo aveva fatto vent'anni prima. ''Ho suonato un basso a 6 corde nel '66 o '67'', dichiara Jack Bruce dei Cream, ''e penso che stiano tornando di moda'' aggiunge. Introdotto nel 1961, il Fender Bass VI somigliava ad una chitarra accordata bassa molto più' degli altri bassi Fender. Progettato intorno al body della Jaguar/Jazzmaster, il VI era accordato come una normale chitarra, ma un'ottava sotto, e la sua scala corta significava che non c'era una vera profondati' di tono. Ma ci si potevano suonare sopra degli accordi, come dimostro' Jack Bruce nel singolo dei Cream del 1967 ''I Feel Free''. Un altro suonatore del basso Fender a 6 corde e' Eric Haydock degli Hollies, che raramente e' stato visto suonare altro. Uscito quattro anni dopo il Bass VI, il Bass V era ugualmente futuristico ma, allo stesso modo, non riuscii' ad entusiasmare i bassisti del periodo. I cinque corde moderni hanno la corda in più' sul fondo, accordata sul Si al di sotto del normale Mi. Ma la Fender aggiunse la quinta corda in cima - un Do al di sopra del normale Sol. Questo forniva al bassista una maggior flessibilita', permettendogli di passare alla corda seguente invece di scivolare per cinque tasti. Ma, pur essendo il Bass V uno strumento più' valido del Bass VI, fu in effetti messo fuori produzione cinque anni prima, nel 1970. In compagnia di successi come Telecaster, Stratocaster, Precision e Jazz bass, i bassi a 5 e a 6 corde della Fender possono sembrare dei fallimenti. Ma in termini di evoluzione della chitarra elettrica illustrano come la Fender fosse avanzata nelle concezioni e come questa compagnia e' stata importante per lo sviluppo della musica popolare. |